L’Arte Barocca in Italia persuade ella l’anima, o seduce ella i sensi?

L’Arte Barocca in Italia persuade ella l’anima, o seduce ella i sensi?

O cortesi lettori e studiosi di sublime intelletto, ardentemente vi prego di volgere la mente a questo dubbio che, simile ad enigma degno di oracolo, inquieta l’osservator di quelle opere che l’età barocca produsse in sì mirabile abbondanza. L’arte di quel secolo, ornata di pompa e mossa da fervori divini e mondani insieme, par ella disporre l’animo verso le altezze celesti, o piuttosto ella si compiace di rapire i sensi in una dolce vertigine?

Invero, contemplando le sublimi invenzioni di Michelangelo da Caravaggio, le cui tele ardono di lume e d’ombra come l’inferno e il paradiso che si contendono l’alma, l’uom si sente percosso d’un tremore sacro. Che dire poi di quelle sculture del Cavaliere Bernini, ove il marmo, vinto dalla mano industriosa, par ch’abbia pelle, vene, e spirito? Qui l’occhio è ingannato in tal maniera che quasi scorda la verità della materia, e il cuore è invitato a sentir viva la grazia d’un miracolo.

Eppure, non manca chi sospetti che tanto sfarzo e tanto moto non sia opera di fervore devoto, ma astuzia che, col dolce veleno della bellezza, alletta e cattura i sensi. Non sono forse le volte dipinte, sì piene di cori d’angeli e raggi di luce dorata, architetture di sogno atte a smarrire l’occhio e non già a dirigere l’intelletto? Non è il barocco teatro, non chiesa? Seduzione, non predicazione?

A tal obiezione, mi par lecito rispondere che l’arte barocca persuade e seduce insieme. Persuade l’anima, poiché, mediante la gloria visibile, innalza il pensiero all’Invisibile; seduce i sensi, poiché adopra la magnificenza e il movimento per avvincere anche coloro che, freddi di fede, pur non sanno restar insensibili a tanto splendore. In tal guisa, essa si mostra arte perfetta, ché doma i sensi per giungere al cuore, e conquista l’alma passando per la carne.

Sia dunque inteso che la vera essenza del barocco non consiste in mera lascivia d’occhio, né in sterile declamazione dello spirito, ma in un nodo d’ambedue: è fiamma che arde, sì del corpo, sì dell’anima; è dolce inganno che mena al vero; è musica visiva che, col moto e col fasto, fa echeggiare in terra i cori celesti.

WhatsApp